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Io storello, tu Storelli

storelli

Cos’è la Storelli cup? Chi può dirlo con esattezza. Non basterebbero trattati di antropologia, sociologia e astrologia a spiegarlo. A malapena potrebbero raschiarne giusto qualche grammo della sua scorza. La Storelli cup è un atto di fede sportiva, anche se l’aggettivo “sportiva” non è il più indicato. Eupalla docet. A seguire ne riportiamo un milligrammo della sua essenza.

Mailing list selezionata.
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La FranKona di AvignONE (uccellando un Lazzini solo a 5 metri dalla porta, ipse dixit) ha spezzato una partita fino a quel momento tipica delle grandi finali annunciate: tatticismo esasperato e paura di sbagliare nella partita decisiva.

Durante la notte sono impazziti i bookmakers ammericani con le loro statistiche.
Eccovi le più succose:
4 partite alla fine (11,18, 25 luglio e 1 agosto).
4 competitors “conosciuti” per la vittoria finale + 1 outsider “sconosciuto”.
4 competitors anche per il CdL.

Quota vittoria a partire da 1.97-1.98.
CdL potenzialmente a 1.5.

Mai come questo anno conteranno bonus presenza, bonus 6 gols, jolly, assenze algebriche e… scelta dei “players”. Partita chiave: 25 luglio, 50° anniversario del Gran Consiglio del Fascismo che defenestrò il Testone.

Note sui potential winners (*simulazioni fatte con abbinamenti 1-3 vs. 2-4 realistici):
– a Danielino una vittoria con jolly e due sole partite rimanenti potrebbero non bastare (compleanno della cugina il 18 da confermare?)
– Ondeggia se ne vince 3 su 3 è molto ben messo ma ha pagato oltremodo l’opaco rientro di Lazzini al duro calcio giocato nella Storelli (ieri sera ha dato il suo vigoroso contributo)
– Avignone ha il lusso di poter perdere una partita e conquistare comunque il titolo
– Cicciobello a rischio taglio dalla corsa per scarse presenze e partite.
Lotta per il CdL:
– A Rivellino e Fiore basta una vittoria per essere salvi
– Calia per sperare deve almeno fare 3 vittorie su 4 partite per uscire dal malinconico ultimo posto
– il bookmakers Algebrius consiglia a Frankino di curarsi il fungo all’alluce con calma durante il caldo dell’estate, rientri precipitosi potrebbero avere ripercussioni pericolose (Lazzini docet)

Ultima considerazione: consideriamo seriamente la proposta del “doppio binario”.
Un torneo Apertura-Clausura in cui le ultime quattro partite contano anche come le prime quattro partite della nuova stagione 2013-2014, darebbero stimoli aggiuntivi a chi già adesso (Vitiello, Lazzini) non ne ha e presto non ne avrà. Oltre a rilasciare l’esclusivo accesso al mitico club delle “lepri settembrine” (del quale, Rivellino, da ieri sera è stato nominato presidente).

Anche la scelta di chi completerà il roster delle partite è fondamentale. Confrontiamoci su chi invitare per tappare i “buchi”, da qui la lista selezionata che ho fatto di quelli che hanno dato lustro alla Storelli quest’anno.

Last but not least: su chi punterò i punti del bonus dollaro.
6 mesi fa ho puntato su Avi e non mi sorprendo di vederlo lì oggi. Ondeggia è un concorrente serio. Il mix di seniority, esperienza e saggezza hanno sempre pagato alla Storelli Cup. Dividere la puntata su loro due (60-40) sarebbe saggio ma poco redditizio (1 a 1.15).

I miei dollarini vanno a una puntata di quelle pazze alla Mandrake su Soldatino.
….Rullo di tamburi…. Karbotti!

Con 4 vittorie su 4 e 2 jolly, bonus presenze arriverebbe sopra 2.00… e lì si respira tutta un’altra aria….


Buona giornata a tutti

Ho scritto sta email perché non ci avevo un k-a-z-z-o da fare sull’aereo delle 6 per Barcellona + ieri sera quando son tornato a casa mi son visto fino alle 3:00 “L’allenatore del pallone” su Italia 1 (Oronzo Canà sarebbe uno dei nostri). Sull’aereo c’erano 2 gruppi di addio al nubilato e 2 di addio al celibato: ebrezza e felicità a fiumi.

La Storelli Cup è una di quelle cose che se non ci fossero, la vita sarebbe meno bella.

@Storelli F.C.

London calling – day 16

Se le Bahamas possono battere gli Usa in una staffetta 4×400 maschile (è la quinta medaglia d’oro nella storia isolana), questo è il segnale che tutti possono sognare di diventare campioni olimpici, in qualsiasi specialità. Quando Davide batte Golia, il gioco ne trae sempre dei benefici per il pubblico pagante, e questa vittoria sembra davvero la ciliegina sulla torta di un’Olimpiade dei cinque continenti. Se poi ci mettiamo che nella stessa gara ha corso Pistorius, comunque uno dei personaggi di questa edizione olimpica, e che nelle batterie uno dei quattrocentisti americani è arrivato al traguardo con un perone fratturato, quasi arriviamo alle stesse emozioni di una soap opera: solo che qui è tutto vero. Anche se proprio in casa americana il bozzo nel costume di un canottiere, ha fatto pensare all’uso del viagra come dopante. Chissà.

Chi oggi era arrapato, come ha scherzosamente detto un giocatore a fine partita, era la Nazionale italiana di pallanuoto, che arriva in finale dopo 20 anni da Barcellona 92, e se le vedrà contro l’amico Rudic. Niente da fare per il volley, troppo marziani i brasiliani e troppo discontinui noi: è paradossale, ma la nazionale brasiliana di volley ci mette più in difficoltà storicamente di quella di calcio.

Non so se sono degli sport in senso stretto, e sono comunque troppo nelle mani delle giurie, ma ginnastica ritmica e nuoto sincronizzato regalano prestazioni quasi indelebili, e che fanno gridare al miracolo sportivo. Non voglio nemmeno pensare quante ore si allenino, per essere così coese, ma penso fin troppe. Per non parlare di quello che succede nel nuoto sincronizzato, dove addirittura ci si esibisce spesso sott’acqua.

Medaglia di bronzo nel taekwondo, dove più della prova del nostro mi ha stupito la telecronaca Rai, che attribuiva punti quando non venivano dati, e poi si dimentica di un punto fondamentale dell’italiano nella finale terzo e quarto posto. Giornata di pugilato, poi, in cui portiamo due pugili in finale, dopo due giurie criticabili, vero buco nero dell’edizione 2012, come di altre. Nel pugilato, però, almeno il fatto che si sappia punteggio ripresa dopo ripresa consente ai pugili che si ritengano vessati di andare all’attacco, e chiudere lì la questione. Cosa accaduta con Cammarelle, più ancora che con Russo, che recupera 3 punti nell’ultima ripresa e vince contro pronostico, e a 30 secondi dalla fine trova già il tempo per esultare con il suo angolo. Russo è un ersonaggio, ha fatto un film e ha partecipato a La Talpa, monetizzando la sua medaglia di Pechino, bene o male che sia. Mangiacapre che si avvia a diventare uno come lui come personaggio esce, ma anche lui con una terza ripresa di quel tipo sarebbe passato. Ma il protagonista è il grande Mattioli, che ambisce a diventare il Galeazzi del terzo millennio e che insieme a Nino Benvenuti tifa spudoratamente per gli azzurri, e insulta le giurie: avercene.

Siamo a quota 21 medaglie, con altre 3 medaglie certe, decimi per ora nel medagliere. Posizione migliorabile, non di molto, ma che in fondo è la nostra nel panorama mondiale.

Mi piace l’iniziativa della Svezia, che chiede medaglia ex aequo per la sua atleta nel triatlon, arrivata sì sconfitta, ma solo al fotofinish: in fondo, accogliendo il ricorso non si toglierebbe niente a nessuno, si aggiungerebbe solo un oro invece di un argento aumentando la felicità di un’atleta, che si porterà dentro quel finale allo sprint tutta la vita.

Nel basket, finale Spagna-Usa. Gli Usa sono stati a contatto con l’Argentina per 25 minuti, poi in 5 minuti ha messo su 20 punti di vantaggio, grazie a 4 bombe consecutive in 2 minuti. Ma forse diceva così anche la 4×400 metri maschile prima di partire…

@aletozzi