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La guerra di Piero


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17 Ottobre 2004: durante una partita di serie D, Venturina-Rieti, Piero – raccattapalle diversamente abile – viene invitato dall’arbitro ad allontanarsi dal campo perché troppo lento a ridare la palla in campo.

Mi chiamo Piero. Ho 44 anni, 3 mesi e 26 giorni. Da 4 anni, 1 mese e 11 giorni faccio il raccattapalle per il Venturina, che gioca a calcio, in Interregionale. Almeno fino al 17 Ottobre scorso. Quando, nell’intervallo, sul punteggio di 1-1, nell’intervallo l’arbitro mi ha detto di allontanarmi dal campo perché la squadra avversaria, il Rieti, ha detto che li disturbavo perché ero troppo lento a ridare la palla in campo. Stupidaggini.

In questi 4 anni, 1 mese e 11 giorni nessuno si è mai lamentato di me. Anzi, molti avversari mi hanno regalato le loro magliette, tirando anche due calci al pallone insieme a me. Uno in particolare me lo ricordo, aveva una sorella come me lui e vedermi lì, a sorridere insieme agli altri guardando una partita di pallone, gli si è aperto il cuore e mi ha abbracciato. È stato bello. Era da parecchio tempo che qualcuno non mi abbracciava, almeno da quando sono morti i miei genitori, qualche anno fa. Anche l’altro giorno, dopo che mi hanno cacciato dal campo, molti mi hanno abbracciato, forse perché stavo piangendo. O forse perché sembravo un bambino al quale hanno tolto un giocattolo. L’unico che aveva.

Ora, dopo che i giornali ne hanno parlato, sono diventato famoso, mi hanno invitato in tv, i giornali mi chiamano, la gente mi saluta, a volte mi sorride anche. Ma questo, invece di farmi piacere, mi fa male. Perché lo fa per salutare il Piero che non sono io, ma il personaggio pubblico, quello che per un mese va sui giornali e in televisione. Fra un mese tutta questa gente non si ricorderà nemmeno chi sono. Ma a me questo non interessa.

Quello che mi importa è solo poter fare il raccattapalle la domenica, il mio posto è lì vicino ai ragazzi. Mi chiamo Piero. Ho 44 anni, 3 mesi e 26 giorni. Negli ultimi 15 giorni sono stato famoso, ma non mi importa. Voglio solo essere un ragazzo down felice, che continua a seguire le partite del Venturina. Non mi sembra troppo.

@aletozzi